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Uomo al centro o umanità al centro?

Uomo al centro o umanità al centro?

La differenza non è banale!

È sempre più necessario un cambio di paradigma: viviamo in un momento storico in cui è indispensabile pensare, lavorare e agire in maniera diversa.

Finora abbiamo messo al centro l’uomo, cercando di soddisfare i bisogni di ognuno di noi, atti a migliorare il benessere soprattutto materiale. Ora invece dobbiamo iniziare a lavorare per un progetto più ampio e di più largo respiro.

L’umanità è a rischio e lo vediamo palesemente con le guerre in corso, con il cambiamento climatico, con la cattiva distribuzione della ricchezza che riusciamo a produrre.

L’umanità può salvarsi solo se tiene ben presente quali sono le azioni che tendono a migliorare il collettivo, non il personale.

Ma è un lavoro a cui non siamo abituati: pensiamo, lavoriamo e agiamo mossi non dalla leva della convenienza collettiva, ma da quella personale, senza una visione armonica e costruttiva di ciò che sarebbe necessario per tutti.

Presi dalle ragioni, a mio parere irragionevoli, di un agire, lavorare e pensare finalizzato al benessere personale nel breve termine.

Non abbiamo visione!

La nostra cecità spinge ancora in quella direzione, dimenticando che un’azione fatta male oggi ha conseguenze nel lungo termine.

La catena d’odio che viviamo in questi ultimi tempi creerà potenziali terroristi nei bambini che vedono distrutto il proprio ambiente, e noi restiamo ciechi, pensiamo alle nostre ragioni e cerchiamo di sconfiggere quel nemico che ognuno di noi ha in se stesso.

morte e vita gustav klimt

Ho scelto quest’opera di Gustav Klimt, “Morte e Vita”, che spiega meglio di tante parole.

Thanatos è dominante in noi in questo momento storico. Era così che veniva chiamato dai Greci il Dio della morte, contrapposto ad Eros che rappresentava invece la forza dell’amore e della vita.

Il cambio di paradigma è capire come sconfiggere il nostro personale Thanatos per lasciar spazio ad Eros e costruire insieme un mondo migliore inseguendo la bellezza.

VIVA LA VITA!

Antonio Sgaravatti